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"Scegliere di essere chi si è, è guardare la vita di fronte."

Sal Giampino - Arti e Visioni
Le trombe dell'ambulanza di Sal Giampino

Le trombe dell'ambulanza

Sabato 14/02. “Andrea GiuffrediQuintet & Giuseppe Giattino, al Sollima. Le trombe del Falloppio, le trombe di Eustachio, le trombe angeliche, le trombe delle scale, le trombe d’aria, le trombe marine... Ma mai, dico mai, avevo sentito urlare così le sirene di un’ambulanza dopo aver assistito ad un concerto di trombe.

Per cui, le sirene sembravano trombe e forse così risuonavano nelle orecchie fischianti di giovani ubriacatisi al ritmo della vacuità delle loro menti, anzicchè godere di uno spettacolo perfetto e generoso, oltre che gratuito, cui hanno dato vita il maestro Andrea Giuffredi, grande tromba, con un quintetto di due trombe, due tromboni e un corno, giunti al Teatro Sollima di Marsala, accompagnandolo direttamente provenienti dall’orchestra del Massimo di Palermo. Il maestro marsalese Giuseppe Giattino, ospite della serata, ha amichevolmente accompagnato alla batteria. Altro non saprei che dire di un concerto che ha visto accomodati comodamente disposti a distanze planetarie, ventidue spettatori ventidue (22). Assolutamente sconcertante! Artisti di questo calibro, la fama del maestro Giuffredi è di livello mondiale, avranno ragione a rifiutare in futuro la loro presenza nella nostra “misera” città. Ripeto misera perché la ricchezza di una città, di un popolo, non sta nelle industrie di vini, nelle proprietà terriere, nelle aziende florovivaistiche o alimentari, o di coltivazioni biologiche. La ricchezza di tutti quanti noi sta nella capacità d’ascolto, nella curiosità, nell’approfondimento, nell’amore verso gli altri, nella coltivazione della cultura e delle arti. Un popolo ignorante non progredisce solo col denaro. Usciamo da questa concezione della vita così materialistica e immanente. Non potremo mai “comprare” la luminosità catartica delle nostre anime senza sapere chi siamo e perché siamo. E le ricchezze terrene non potranno mai darci la felicità, il benessere forse sì, ma non la felicità che ci giunge soltanto dalla prosperità e mai dall’opulenza. Ma soprattutto mi chiedo e vi chiedo, dove sono tutti i nostri giovani che affollano le vie del centro nei giorni di fine settimana e durante tutti i tardi pomeriggi di ogni finegiorno, sempre alla ricerca di qualcosa che li soddisfi? Gironzolano indignati dicendo che la città non offre nulla ma dovrebbero chiedersi cosa offrono loro alla città. Offrono attenzione? Offrono azione? Offrono volitività? Offrono presenza? Oppure ricercano il benessere di sè affogando il loro malessere di vivere in una inevitabile pizza o in bottiglie di birra che regolarmente lasciano, poi, totem nella notte, appoggiate ai marciapiedi o peggio in mezzo alle carreggiate? Ragazzi che cercate voi stessi, la qual cosa è degna d’ogni essere umano pensante e giusta e giustificata, tendete le orecchie, prestate attenzione, il treno della vita attraversa veloce le vostre esistenze e questa piccola città riesce a donarvi ciò che molti giovani nelle grandi città ancora sognano: attenzione e cura dell’essere, proposte di arte, musica, letteratura, teatro. Abbiate il coraggio di abbandonare i clichè di una vita inutilmente vissuta e approfittate di ogni proposta culturale che vi si presenti. Abbiate “fame” di conoscenza, imparate a scalare i muri lisci, prendete a morsi i tavoli, siate assetati di ogni forma di sapere perché soltanto se più saprete, avrete meno bisogno di sapere e vi accorgerete, alla fine, che sapevate già tutto nelle vostre anime. Ma per ottenere ciò occorre il “sacrificio” di qualche ora del vostro tempo, occorre la freschezza del vostro meritare, occorre sentire le trombe del giudizio e ascoltarle con distaccata conoscenza. Amatevi! Solo così crescerete in spirito e sarete felici. E una volta tanto, pizza e birra dopo un bel concerto.

pubblicato su marsalace.it - Febbraio 2009